Webcam di Pietrabbondante

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By MeteoInMolise

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Webcam di Pietrabbondante

Webcam di Pietrabbondante

La Webcam di Pietrabbondante dalla strada principale del PaesePietrabbondante è un comune italiano di 774 abitanti della provincia di Isernia in Molise. Fino al 1807, per circa 600 anni, è stato prima parte integrante del Giustizierato d’Abruzzo e dell’Abruzzo Citeriore e poi, dal 1807, fu ceduta al Contado del Molise. Si trova nell’Alto Molise, a 1027 m s.l.m. incastonato fra enormi massi detti “Morge” ai piedi del monte Caraceno (1250 m s.l.m.).

Pietrabbondante, il territorio

Il territorio del comune risulta compreso tra i 354 e i 1.215 metri sul livello del mare. L’escursione altimetrica complessiva risulta essere pari a 861 metri. Zona piuttosto fredda. E’ possibile monitorare le condizioni meteo con la webcam di Pietrabbondante e con le stazioni meteo presenti sul sito MeteoinMolise.Il clima è di tipo semi-continentale, con estati miti e inverni rigidi con neve abbondante; Zona Climatica (a) EmI resti delle fortificazioni sannitiche sul monte Saraceno testimoniano la presenza umana sul territorio di Pietrabbontante sin da epoca remota. Nei pressi del centro abitato, si trovano i resti dell’antico insediamento che fu il più importante santuario e centro politico dei Sanniti tra il II secolo a.C. e il 95 a.C. Il nome derivò al paese dalla gran quantità di pietre e sassi disseminati nel suo agro.

Fu capoluogo delle 34 Contee che formavano il ducato di Benevento. Il feudo appartenne a Roberto di Cornay, alla famiglia Carafa, a Guglielmo d’Alemagna, al Cantelmo, ai Galluccio, i De Raho, i Marchesano e i D’Andrea che furono gli ultimi proprietari del feudo. Fino al 1807 faceva parte, insieme ad Agnone, Cantalupo e Belmonte del Sannio, dell’Abruzzo Citeriore; in seguito al riodinamento napoleonico venne ceduto al Molise.

Lo stemma

Lo stemma del comune, antichissimo, consiste in uno scudo appuntato, detto sannitico, interzato in fascia. Nella parte superiore, azzurra, sono poste nel campo le tre Morge ai cui piedi sorge Pietrabbondante, ciascuna sormontata da una spiga di grano. Nella parte centrale, bianca, figurano le lettere B NTE. La parte inferiore, grigia, porta nel campo una superficie di acque leggermente increspata. La sua lettura costituisce, perciò, una specie di rebus che risolto dà appunto il nome di Pietrabbondante. Gli ornamenti esteriori sono quelli generalmente usati per il comune: un ramo di alloro, un ramo di quercia e il tutto sormontato da una corona. Il suo significato è chiaro: indica che la fatica instancabile dei suoi laboriosi cittadini, fortemente dediti al lavoro, riesce a strappare da una terra avara, erta e sassosa, raccolti così abbondanti e vari (si produce…o si produceva un po’ di tutto) che sanno quasi del miracoloso.

Il significato dello stemma

Il significato araldico dello stemma non è meno suggestivo: la spiga è un augurio di eterna abbondanza e di sicura ricompensa al lavoro perché premia annualmente le fatiche del contadino. Presso i popoli antichi era vaticinio di pace giacché non si poteva coltivare la terra in tempo di guerra; inoltre le spighe di grano adornavano le figure allegoriche della Pace. Pur avendo lo stemma origini antichissime non risultava ancora autorizzato, come per legge. Pertanto solo nel 1972 la Civica Amministrazione ha inoltrato istanza alla Presidenza della Repubblica per ottenere il prescritto riconoscimento anche per l’uso del Gonfalone.

Pietrabbondante, il centro storico

Il centro storico, di tipologia insediativa medievale, venne edificato con l’utilizzo di pietre e massi provenienti dal vicino sito archeologico. In particolare, vi si trova la chiesa di Santa Maria Assunta, che presenta frammenti di lapidi osche. Il vero tesoro di Pietrabbondante costituito dal complesso ellenistico-italico sito in località Calcatello. Vi si trovano due templi “A” e “B” ed un teatro, con sedili in pietra dalla caratteristica forma anatomica, utilizzato come luogo di riunione. Nel periodo estivo vi si svolgono importanti manifestazioni teatrali classiche. È controversa e contesa con Bojano la collocazione, nel sito archeologico, dell’antica capitale del Sannio: Bovianum Vetus.

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