I cambiamenti climatici in europa (1^ parte)- E se prima “faceva più caldo di oggi?”

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By Giampietro

Dopo aver affrontato già il tema dei cambiamenti climatici seppur in modo non approfondito, continuiamo a seguire il tema e ad argomentarlo. I cambiamenti climatici fanno da sempre parte della storia del nostro pianeta. Nel corso dei suoi quattro miliardi e mezzo di anni di età, la Terra ha subito profondi sconvolgimenti climatici migliaia di volte, dovuti ad innumerevoli fattori.

cambiamenti climaticiA partire dalla fine degli anni ’70 del secolo scorso, si è radicata nell’immaginario collettivo la convinzione che stiamo assistendo ad un mutamento del clima sul nostro pianeta, improntato all’aumento delle temperature medie globali. Questa convinzione, dati e misurazioni alla mano, è stata provata corrispondere al vero: la temperatura media planetaria è stimata infatti essere di media 0,6 °C superiore a quella del XIX secolo ed in aumento.

Tuttavia, il grande dibattito in corso tra gli scienziati attualmente è se questo aumento sia dovuto – esclusivamente o in larga parte – all’uomo oppure si tratti semplicemente di un fenomeno naturale. La risposta definitiva, sebbene da più parti si propenda per la causa antropica, è ancora da stabilire con certezza.

CAMBIAMENTI CLIMATICI:Ciò detto, è importante sottolineare come il clima sulla terra, e quindi in Italia, abbia subito innumerevoli modificazioni nel tempo, anche repentine. Solo prendendo in esame l’ultimo millennio in Europa ad esempio, un battito di ciglia sulla scala temporale geologica della Terra, il clima continentale è mutato più volte, influenzando pesantemente le attività umane con conseguenze politiche, economiche e culturali di enorme peso.

ANNO MILLE, CLIMA PIU’ CALDO: Pochi sanno infatti che intorno all’anno mille ( più precisamente dal IX al XIII secolo) il clima era più caldo di quello attuale, tanto che gli studiosi lo hanno definito Optimum climatico medioevale o, più semplicemente, Periodo Caldo Medioevale (PCM). Questo permise, ad esempio, la coltivazione della vite fino a latitudini oggi impensabili: si arrivò a produrre vino anche nella parte centrale dell’Inghilterra e nella East Anglia, fino al 54° parallelo, più di 500km a nord dell’attuale limite delle coltivazioni che non va oltre Parigi e Nantes. I meteorologi concordano sul fatto che all’epoca sull’isola ci fossero meno piogge e non si registrassero gelate in primavera. Il venerabile Beda nella sua “Storia ecclesiastica del popolo inglese” del 731 parla del vino inglese. Era un vero nettare se Alfredo il Grande, sul trono fino all’anno 899, decise di adottare dure sanzioni verso chi danneggiava i vigneti. Il Domesday Book, l’inventario delle proprietà inglesi, fatto redigere da Guglielmo I nel 1086, cita notizie specifiche su 38 vigneti impiantati nel paese.

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PROVE CALDO ESTREMO IN ISLANDA: Ulteriori prove di un clima nettamente più favorevole a quello attuale si hanno dalle esplorazioni degli uomini del Nord, o Vichinghi. E’ stato provato ed attestato che coloni norvegesi raggiunsero l’Islanda nella seconda metà del IX secolo sfruttando il mare libero da ghiacci. Fondarono una colonia diventando i primi abitanti dell’isola: prove archeologiche hanno mostrato insediamenti di notevoli dimensioni con un’economia fondata sull’agricoltura e l’allevamento del bestiame. Le condizioni erano così favorevoli che la popolazione aumentò presto a causa di una forte immigrazione dalla Norvegia. Le acque libere dai ghiacci consentirono agli esploratori vichinghi di giungere anche in Groenlandia, le cui coste meridionali risultavano anch’esse libere dai ghiacci (infatti il nome deriva dall’antico norreno Grønland (“Terra verde”): quando Erik il Rosso e i suoi uomini la colonizzarono, la Groenlandia non era il freddo territorio che conosciamo oggi. Così, i primi esploratori poterono coltivare i campi e allevare il bestiame. Nel momento del loro massimo splendore, le verdi terre ospitarono quasi 3.000 persone,190 fattorie e anche una sede vescovile. In alcune sepolture degli antichi vichinghi groenlandesi, gli archeologi hanno trovato resti di radici insieme a un tipologia di flora mai più vista a quelle latitudini.

CAMBIAMENTI CLIMATICI: Ma la più sensazionale impresa che il periodo caldo medioevale permise fu quella di lasciare completamente navigabile il tratto di mare che dalla parte occidentale della Groenlandia, attraverso una serie di fiordi e baie, raggiunge le coste del continente nordamericano. Prove archeologiche sull’isola di Terranova in Canada, hanno dimostrato la presenza di insediamenti vichinghi a Anse aux Meadows e sulla costa prospiciente continentale giù fino all’attuale stato americano del Maine. Il clima più caldo in sostanza permise di scoprire l’America cinquecento anni prima di Colombo.

(continua la prox. settimana)