Fulmini, chiese e campanili: nove casi in Molise

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By paolo

Fulmini, chiese e campanili, nove casi in Molise. Quando la natura riesce a distruggere…

I temporali, fenomeni spesso spaventosi con “fulmini e saette“, pioggia forte, vento e tuoni. Non sono rari in Molise, soprattutto in primavera ed autunno, oppure i temporali pomeridiani che si sviluppano nelle zone interne sui rilievi montuosi in estate, maggiormente nelle prime ore del pomeriggio. Temporali vuol dire anche fulmini, e sappiamo tutti la pericolosità di questo fenomeno, legato all’elettricità atmosferica, che consiste in una scarica elettrica che si instaura fra due corpi con elevata differenza di potenziale elettrico.

Spesso i fulmini sono del tipo “nube-nube“, ovvero restano confinati all’atmosfera, ma molte altre volte colpiscono terra. Colpendo terra, non è raro che colpiscano opere costruite dall’uomo.

Riguardo la pericolosità, ci insegnano fin da bambini che durante un temporale bisogna stare lontani da oggetti metallici, soprattutto se dalla forma appuntita. E se pensiamo ai paesi, soprattutto quelli molisani, quale costruzione è più simile ad una forma appuntita? Esatto (sì, sappiamo a cosa state pensando), parliamo proprio dei campanili delle chiese, solitamente costruite nella parte più alta dei paesi. …e qualche volta capita che la forza del fulmine sia distruttiva.

Abbiamo fatto un po’ di ricerche ed abbiamo trovato tre esempi di campanili distrutti o comunque danneggiati da tale fenomeno. Tutto è iniziato quando trovammo la foto di un vecchio articolo di giornale (La Buona Parola – Vita Nostra Colletorto dell’aprile 1969) condiviso dal sig. Michele Rocco, autore di molti articoli interessanti che potete leggere sul suo portale e che ringraziamo per averci permesso la condivisione. L’articolo parlava appunto del campanile della Chiesa Madre di Colletorto danneggiato da un fulmine il 6 aprile del 1960.

Come si legge: “In conseguenza di tale eccezionale calamità, il campanile non fu più agibile, perché oltre alla falla che si rileva nella foto, vi furono larghe crepe nelle strutture murarie…”.

fulmini

Non solo Colletorto, altri otto casi

Proseguendo con la ricerca, ci siamo imbattuti nel blog della Dott.ssa Antonella Golino, Ph.D Sociology and Social Research, e con la sua mappatura delle chiese del Molise. E’ così che abbiamo scoperto che il caso di Colletorto non era isolato, ma ve ne erano ben altri sei:

  • Castelbottaccio: un fulmine, caduto sulla chiesa di Santa Maria delle Grazie nel 1888, asportò una parte del torace e due dita del bambino alla statua della Vergine delle Grazie; alla stessa statua accadde anche una seconda volta. Dopo l’accaduto, tutto il paese donò il proprio oro alla Madonna (grazie a Pietro Iocca per la seconda testimonianza)
  • Ferrazzano: nel 1731 cade un fulmine sulla Chiesa Romanica dell’Assunta e danneggia gravemente il campanile, iniziato a restaurare dall’anno seguente;
  • Monteroduni: la cupola della Chiesa di Biagio e Nicola viene colpita da un fulmine nel 1930;
  • Petrella Tifernina: la cella campanaria del campanile fu distrutta da un fulmine, ed in seguito demolita, nel 1947;
  • Sant’Elena Sannita: nel 1886 un fulmine danneggiò l’intero edificio della Chiesa di San Michele Arcangelo;
  • Toro: la chiesa di San Salvatore venne consacrata due volte, la seconda, nel 1709, perché un fulmine aveva arrecato ingenti danni alla struttura.

In ultimo, evento accaduto solo pochi anni fa, anche il campanile della Chiesa Madre di Miranda fu danneggiato da un fulmine (grazie ad Enza Zullo per questa testimonianza).