Energia e cambiamenti climatici: il ruolo dell’industria

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By Gianfranco

Torniamo nuovamente sul tema dei CAMBIAMENTI CLIMATICI per capirne il ruolo ed il rapporto dell’ industria anche in relazione alla produzione di ENERGIA.

I cambiamenti climatici che si sono verificati inesorabilmente negli ultimi secoli e – sempre più incessanti e tangibili – negli ultimi decenni, rappresentano una minaccia per il pianeta e per tutti gli esseri viventi che lo popolano, umani compresi. È senza dubbio urgente una migliore gestione dell’energia e, in particolare, delle risorse energetiche ambientali, il cui utilizzo sproporzionato si riflette nell’uso incontrollato di petrolio, metano e dei combustibili fossili in generale. I cambiamenti climatici di grande impatto (come l’aumento del livello del mare o l’avvento di fenomeni meteorologici disastrosi) sono causati, nella maggior parte dei casi, da enormi volumi di gas che vengono prodotti e liberati nell’atmosfera.

Produzione di gas serra- La produzione di questi gas serra è estremamente accentuata dall’utilizzo dei combustibili fossili come sorgenti principali di energia. Da questa correlazione proviene la necessità di ridurre drasticamente le tradizionali fonti energetiche utilizzate dalle industrie, per lasciare il posto a nuove sorgenti alternative, che abbiamo un impatto ridotto e non contribuiscano all’avanzamento dei cambiamenti ambientali.

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La gestione delle risorse ambientali e il ruolo dell’industria

L’industria ha un ruolo di cruciale importanza, poiché l’urgenza di ridurre il consumo energetico e di virare verso l’impiego di energia rinnovabile deve trarre origine da un cambiamento di mentalità e di etica da parte del settore industriale. Nell’ambito della sfida per invertire e, idealmente, annullare la progressione dei cambiamenti climatici, ciascun settore dell’industria necessita di attuare interventi di diverso tipo. Ad esempio mettendo in pratica particolari sistemi e impianti che perfezionino l’efficienza dei metodi di produzione industriale. Oppure minimizzando l’impiego delle risorse ambientali non rinnovabili.

Strumenti migliorativi- Per citare un esempio di strumenti che migliorano il rendimento dei processi produttivi industriali riducendone il dispendio energetico, sempre più utilizzati sono gli scambiatori di calore prodotti da Tempco.  Questi apparecchi sono in grado di attuare un’efficiente termoregolazione dei diversi meccanismi di produzione e delle apparecchiature impiegate nell’industria, gestendo in maniera ottimale gli scambi di calore. Per ottenere le caratteristiche adatte ai diversi cicli produttivi industriali, gli scambiatori di calore sono realizzati con specifici materiali che ne determinano la selettività. Sono dunque responsabili dell’efficienza ideale, a seconda del tipo di pressione e di temperatura dei macchinari e dei processi da termoregolare.

Un dovere concreto e partecipato di rilievo mondiale

L’abbassamento dei livelli di gas serra è possibile solo se il dovere di cambiare mentalità e di migliorare e sostituire i processi tecnologici tradizionali sarà percepito e condiviso da ciascuna nazione. Con l’avanzamento del progresso tecnologico, molte sono le industrie chimiche che – a livello internazionale – sono riuscite a ridurre le emissioni di anidride carbonica rilasciata nell’atmosfera, servendosi dell’impiego della biomassa e della bioenergia. La biomassa rappresenta, infatti, una sorgente indispensabile per la produzione energetica rinnovabile: è costituita da combustibile non fossile, impiegato in alternativa al petrolio e al metano, capace di produrre bioenergia (cioè energia altamente ecosostenibile). Anche l’utilizzo di combustibili naturali gassosi al posto di quelli fossili liquidi, è uno dei cambiamenti energetici che l’innovazione tecnologica sta permettendo a livello mondiale. Esistono in tutto il pianeta esempi di eccellente gestione delle risorse energetiche messi in atto dalle industrie, a cui sempre più settori (grazie al supporto dello sviluppo tecnologico e agli incentivi economici) dovranno inevitabilmente adattarsi, per apportare all’ecosistema miglioramenti ormai non più prorogabili.