Ecco l’estate meteorologica. Tra qualche giorno il solstizio d’estate

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By Redazione MeteoInMolise

E’ iniziato il mese di giugno che, coincide, con l’inizio dell’estate meteorologica. Tra qualche settimana, vi sarà anche il solstizio d’estate

Giugno 2019 è ormai iniziato e con esso l’estate meteorologica. Sarà necessario, invece,  attendere ancora qualche giorno per quella astronomica: quest’anno il Solstizio d’Estate cade infatti il 21 giugno alle 15:54 UTC (17:54 ora italiana).

SOLSTIZIO D’ESTATE SIGNIFICATO: il termine solstizio deriva dal latino sol (sole) e sistere (stare fermo), col significato di “sole stazionario”. In astronomia il solstizio è definito come “il momento in cui il Sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l’eclittica (cammino apparente che il sole traccia nel cielo durante l’anno), il punto di declinazione (la declinazione è analoga alla latitudine ma proiettata sulla sfera celeste anziché sulla superficie terrestre) massima o minima“. E’ un evento di particolare importanza sin dall’antichità, che segna il giorno più lungo dell’anno per l’emisfero nord e quello più corto per l’emisfero australe (solstizio d’inverno). Una situazione che si inverte intorno al 21 Dicembre, quando il Sole è alla sua declinazione minima.

SOLSTIZIO D'ESTATESPIEGAZIONE SCIENTIFICA: il fenomeno è dovuto all’inclinazione dell’asse di rotazione terrestre rispetto all’eclittica. Nel giorno del solstizio d’estate, che nell’Emisfero Settentrionale cade quasi sempre il 21 giugno (ritardando di 5 ore, 48 minuti e 46 secondi ogni anno, salvo subire un nuovo riposizionamento indietro, al 20 giugno, ogni 4 anni, in conseguenza dell’introduzione degli anni bisestili, che evitano un progressivo disallineamento delle stagioni con il calendario), il Sole culmina allo Zenit, trovandosi così nel punto più alto della volta celeste.

IL SOLSTIZIO NELLE CIVILTÀ ANTICHE: il solstizio d’inverno rappresentava occasione di festività di vario genere: il Sol Invictus per i pagani; i Saturnalia nell’antica Roma (dal 17 al 23); il Natale per il cristianesimo; Yule nel neopaganesimo. Illuminazione solare durante il solstizio d’inverno boreale (solstizio di dicembre)

INGHILTERRA: in Gran Bretagna, a Stonehenge, sopravvivono imponenti ruderi: due cerchi concentrici di monoliti che raggiungono le 50 tonnellate. L’asse del monumento è orientato astronomicamente, con un viale di accesso al cui centro si erge un macigno detto “pietra del calcagno” (Heel Stone, detta anche Fryar’s Heel, cioè “Tallone del frate”). Al solstizio d’estate il Sole si leva al di sopra della Heel Stone. Stonehenge, insomma, sarebbe non solo un tempio, ma anche un calendario.

POLINESIA, AFRICA E AMERICHE: tracce di culti solari s’incontrano in tutto il mondo, dalla Polinesia all’Africa alle Americhe e giungono fino ai nostri giorni: per gli eschimesi il sole è la vita mentre la luna la morte, in Indonesia il sole s’identifica con un uccello e con il potere del volo, tra le popolazioni africane primitive la pioggia è il seme fecondatore del dio Amma, il sole, creatore della terra.

INCA: per gli Inca, la cui massima fioritura si ha intorno al XV secolo, la divinità Inti è il sole, sovrano della terra, figlio di Viracocha, il creatore, e padre della sua personificazione umana, l’imperatore. Attorno a Cusco, capitale dell’impero, sorgono i Mojones, torri usate come “mire” per stabilire i giorni degli equinozi e dei solstizi. A Macchu Picchu, luogo sacro degli Inca, si può ancora vedere il Torreon, una pietra semicircolare incisa per osservazioni astronomiche, e l'”Intihuatana”, un orologio solare ricavato nella roccia.

MAYA: per i Maya il sole è il supremo regolatore delle attività umane, sulla base di un calendario nel quale confluiscono credenze religiose e osservazioni astronomiche per quell’epoca notevolmente precise.

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