UNA MAPPA DICE COME SARA’ IL CLIMA NEL 2100

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By mario

Clima. In 700 città degli Stati Uniti se livello di CO2 resta quello attuale.

Il cambiamento climatico e il riscaldamento globale possono sembrare concetti astratti, ma sapere come saranno le temperature nella nostra città nel 2100 aiuta a farsi un’idea. È quanto deve aver pensato Climate Central, che sul suo sito ha pubblicato una mappa degli Usa – dove meno della metà della popolazione crede al cambiamento del clima – che mostra quanto saranno freddi gli inverni e calde le estati entro la fine del secolo.

Nel dettaglio la mappa fornisce, per circa 700 città statunitensi, il numero di notti in cui il termometro scende sotto lo zero attualmente, e quante saranno nel 2100, se le emissioni di CO2 proseguiranno al ritmo odierno. A New York, ad esempio, le notti sotto zero sono 79, ma tra 85 anni si stima che saranno appena 29, come avviene ora in un’area geografica decisamente più calda, per l’esattezza nella città texana di Killeen. In pratica per i newyorkesi di fine secolo gli inverni saranno come quelli dei texani di oggi.

Delle 697 città prese in esame, 593 potrebbero veder calare del 50% il numero di notti fredde, mentre per 145 il termometro andrebbe sotto lo zero il 75% in meno. 

Per quanto riguarda l’estate, già oggi in molte città nord americane sono più calde di quanto fossero nel 1970. E i modelli climatici dicono che nel 2100 saranno ancora più afose se le emissioni di gas serra continueranno con gli attuali livelli. Ad esempio, a Boston la media delle temperature estive sarà più calda di 12 gradi rispetto a quella attuale, come oggi sulla spiaggia di Miami. Helena nel Montana sarà più calda di oltre 11 gradi dando la sensazione di essere a Riverside in California. L’estate nella maggior parte delle mille città esaminate entro la fine del secolo sarà come oggi in Texas e Florida (in temperature non in umidità), spiega Climate Central. In alcuni casi le estati saranno così calde che il miglior paragone sarà con le città del Medio Oriente: chi vive a Phoenix si sentirà come in un’estate soffocante a Kuwait City e a Las Vegas sarà come a Riad.Se per molti americani l’idea di trascorrere notti più calde può essere benvenuta, Climate Central invita a riflettere sulle conseguenze: ”Gli inverni più caldi possono avere impatti negativi: le stazioni sciistiche hanno bisogno di temperature sotto zero per la neve, alcuni raccolti si basano su un periodo freddo, e i parassiti possono prosperare tutto l’anno, se le temperature invernali non sono abbastanza rigide da ucciderli”.

Fonte: Focus