Storia meteo di Agnone, un tuffo nel passato [Parte 1]

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By paolo

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Conoscere la storia, anche in meteorologia, è fondamentale; oggi e sabato, dunque, vi proporremo la storia meteo di Agnone tratta dal libro “La ripa dei campanili: c’era una volta Agnone” di Salvatore Galasso.

Il capitolo del libro che tratteremo è “Accenno al microclima di Agnone“. Ci siamo permessi di suddividerlo in vari sotto-capitoli per renderlo di più semplice lettura. Nell’articolo di oggi riportiamo la prima parte, quella in cui si parla nello specifico della storia meteo di Agnone, del clima, delle temperature, delle precipitazioni, dei venti ed, infine, dell’osservatorio messo in funzione dai Dott. De Horatiis. Delle figure dei farmacisti Pier Francesco De Horatiis e figlio Cesare abbiamo già parlato, sempre a proposito di storia meteo, negli articoli Stazioni meteorologiche nel Molise: un tuffo nella storiaStudio dei temporali tra storia e meteorologia. Ringraziamo infinitamente la guida Antonio Meccanici per averci fornito questo testo di eccezionale rilevanza che ci permette, tra l’altro, di notare come già a fine ‘800 le osservazioni meteo erano estremamente accurate.

Nell’articolo di sabato, invece, tratteremo la parte di capitolo riguardante nello specifico la neve, con le sue tipologie, i disagi e le tante storie legate al più bello e dolce dei fenomeni atmosferici, una delle quali legata alla scuola. Infine arriverà il paragrafo dedicato all’abbigliamento di uomini, donne e bambini nei giorni di neve o comunque di grande freddo. Buona lettura, vi aspettiamo sabato!

Clima

Rigido d’inverno e fresco d’estate, è sub montano perché condizionato dall’altitudine di oltre ottocento metri sul mare e dalla prossimità dei monti che la circondano a quote superiori a 1700 metri come il monte Capraro ed il monte Campo. Ma non è da trascurare la vicinanza della montagna della Maiella a quota 2973 m s.l.m. Il clima di Agnone risente poco dell’influenza termica del mare Adriatico sul cui versante appenninico è collocata. Questo mare, infatti, è molto meno profondo e largo del Tirreno ed è esposto alle correnti fredde provenienti dai Balcani. Ecco perché la fascia adriatica è meno temperata di quella tirrenica. Il clima di Agnone non è proprio asciutto perché la percentuale media annua di umidità è del 63% che è prossima al limite superiore del clima umido, 70%, oltre il quale l’atmosfera viene classificata troppo umida. La stessa nebbia non è rara: cala circa venticinque giorni in media all’anno.

Temperature

D’estate la temperatura media non è elevata, 20,6°C a luglio, ma, in una decina di giorni, le temperature massime toccano pure i 30°C e oltre. Nel 1928 la temperatura massima estiva si mantenne pari o di poco superiore a 30°C per trentanove giorni. Il 12 agosto raggiunse 38,5°C che rappresenta un picco record per Agnone. La media delle temperature minime invernali, invece, è di 7,7°C con quarantasette giorni di gelo; comunque le temperature più basse scendono spesso a -10°C. Nell’anno 1929, famoso per la grave depressione economica mondiale e per il freddo polare del suo crudo inverno, Agnone fu eccezionalmente afflitta da 74 giorni di gelo. Il 18 febbraio 1895 la temperatura scese a -13°C, vero minimo storico. Da notare che anche nel mese di maggio sono state registrate temperature al di sotto dello zero con notevoli danni alla campagna.

Precipitazioni

Riguardo alle meteore, la neve cade 21 giorni in media all’anno e la grandine 3 giorni; nel 1909, tuttavia, nevicò 35 giorni e nel 1937 grandinò 37 volte; la pioggia, in media, cade 114 giorni all’anno per un totale di 909 mm, cioè altrettanti litri d’acqua per un metro quadrato di suolo. Eppure, nel 1915 caddero 1688 mm di precipitazioni meteoriche – neve, grandine e pioggia – con 42 temporali, un primato per Agnone! L’8 giugno di quell’anno così piovoso, in due sole ore, caddero 65 mm di pioggia battente a breve distanza di tempo da un altro violento acquazzone.

Mia madre mi raccontò che, proprio quel giorno, si trovava in contrada Santa Lucia, nel vigneto materno confinante con la riva destra del torrente Verrino. Al termine di quel duplice diluvio, a metà del pomeriggio, avvertì un cupo rumore di crescente sonorità provenire dal corso d’acqua nonché lievi vibrazioni del suolo. Memore del disastroso sisma di Avezzano e Sora del 13 gennaio precedente, pensò ad una scossa tellurica, comunque accorse intimorita verso la riva. Da qui vide, con meraviglia ma anche con grande spavento, avanzare velocemente una torbida onda di piena, impetuosa e travolgente, che smottava le sponde, trascinava alberi sradicati a monte e rotolava i macigni meno grossi dell’alveo come fossero botti. Uno spettacolo per lei selvaggio ed indimenticabile!

Venti

In quanto ai venti, quello che più frequentemente soffia in Agnone, da marzo ad ottobre, appartiene al III quadrante della rosa dei venti tra sud ed ovest, cioè il gagliardo vento di libeccio, cosiddetto perché proviene dalla Libia. Tale vento è piuttosto umido perché si carica di vapore acqueo attraverso il mar Mediterraneo e ciò può spiegare, ancora più, perché il nostro clima non sia propriamente asciutto. Nei restanti mesi, il vento dominante è la tramontana che è vento di nord, ma anche la bora che di nord est fa sentire, ogni tanto, i suoi mugolii invernali.

L’osservatorio

Le sommarie notizie climatiche di cui sopra sono state estrapolate dalle accurate misurazioni fatte, tra il 1881 e 1942, dai dottori farmacisti Pier Francesco De Horatiis e figlio Cesare. Questi benemeriti agnonesi dedicarono anni di rilevamento dall’osservatorio meteorologico, attrezzato nella loro stessa casa, ammesso nella rete nazionale alla dipendenza dell’ufficio centrale di meteorologia e geodinamica dello Stato. L’osservatorio comprendeva gli strumenti necessari per le misurazioni della pressione atmosferica, della temperatura ambientale, dell’entità delle precipitazioni, dell’umidità relativa dell’aria nonché della forza e direzioni dei venti. Molti agnonesi ricorderanno certamente la torretta lignea di casa De Horatiis, in largo Sabelli, sormontata da un mulinello a quattro coppette semisferiche dell’anemometro a rotazione con banderuola orientata sotto vento.