Neve artificiale, impatto ambientale dello “sciare a tutti i costi”

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By paolo

Neve artificiale, valutiamo l’impatto ambientale dello “sciare a tutti i costi”

Se Maometto non va alla montagna, la montagna va a Maometto: iniziamo così l’articolo che parla di neve artificiale. Sì, perché se le precipitazioni scarseggiano, da anni, ormai, le stazioni sciistiche si sono attrezzate per la creazione di neve artificiale da “sparare” sulle piste. Una vera manna dal cielo per operatori turistici, sciatori e amanti della “dama bianca”. Vincono tutti? No, non è tutto oro quel che luccica. Se, da un lato, ci sono effetti benefici per chi, con la neve, ci lavora o ci si diverte, dall’altro la sua creazione artificiale comporta un ingente quantitativo di acqua e corrente elettrica. Ecco, allora, che le cose iniziano a cambiare…

Detto dunque dei vantaggi e delle opportunità offerte dai cannoni sparaneve, questa pratica, ha però elevati costi ambientali. Per creare neve artificiale occorrono, infatti, grandi quantità di acqua ed energia elettrica, oltre ad alterare la composizione del terreno, della vegetazione e la biodiversità delle zone in cui viene utilizzata.

Spreco di acqua ed energia elettrica

Dai dati analizzati dal WWF risulta che ogni anno vengono impiegati 95 milioni di mc d’acqua e 600 gigawattora di energia, per una spesa di 136 mila euro per ettaro di pista. Secondo G. Giacometti, dottore forestale del Cai di Padova, l’innevamento artificiale comporta conseguenze negative anche per la vegetazione. La neve artificiale, infatti, ha un elevato contenuto di acqua liquida, (15-20% rispetto al 7-10% della neve naturale). Conseguenze? Peso maggiore e minore capacità di isolamento termico rispetto a quelli che la neve asciutta eserciterebbe fra suolo e atmosfera. Tali fattori causano il congelamento del suolo impedendo il passaggio di ossigeno e provocando l’asfissia del sottostante manto vegetale.

Dagli studi effettuati si è visto che nei luoghi soggetti ad innevamento artificiale è stato riscontrato un ritardo dell’inizio dell’attività vegetativa. Il deterioramento del manto erboso, inoltre, rende i pendii più soggetti all’erosione (con conseguente aumento del rischio di frane e smottamenti) e altera l’ecologia e la biodiversità dei versanti montuosi.

Insomma, ci sono da fare parecchie valutazioni prima di dire se la neve artificiale è realmente un bene. Bisognerà aspettare anni prima che gli effetti dell’utilizzo dei cannoni sparaneve siano apprezzabili. Certo è che, se già c’è da discutere se il gioco vale la candela, sparare neve quando le previsioni meteo per il giorno successivo parlano di rialzo termico…