LA FORMAZIONE DEI CICLONI
In un precedente articolo abbiamo parlato dei Monsoni e della loro formazione. Continuiamo, in questo articolo, a parlare di un altro fenomeno minaccioso che avviene sulla superficie terrestre: i CICLONI. Essi scaturiscono dall’interazione tra la condensazione dell’acqua marina e le correnti d’aria soprastanti, così come dall’irraggiamento solare, che è strettamente legato a questi fenomeni.
Chi si lamenta della bassa temperatura di alcuni mari come il mare del Nord si può consolare con la certezza che in questi mari non possono formarsi uragani. I cicloni si sviluppano sui mari tropicali dove la temperatura della superficie marina si aggira intorno ai 27°C.
Ha nome di “uragano” in America, “ciclone” in India e “tifone” in Cina, ma la sua forza distruttiva e la paura che suscita sulle regioni costiere sono immensi.
I cicloni devastanti nascono sempre sopra i mari caldi e sono caratterizzati da forti venti che assumono una forma a spirale man mano che acquistano velocità.
Ancora più veloci e imprevedibili dei cicloni tropicali sono i twister, i tornado. Hanno forma di imbuto o di tubo e sono costituiti di vapore acqueo condensato. La loro formazione distruttiva circoscrive un territorio non molto vasto.
Accanto ai cicloni tropicali troviamo alle medie latitudine dei cicloni che non mantengono a lungo la loro energia, i cosiddetti “cicloni extratropicali“, che si estendono con una durata maggiore in più ampi territori. Essi si sviluppano quando l’aria fredda dei Poli si scontra con un fronte d’aria calda tropicale.