Forzanti naturali di modificazione del clima – Quando scompare l’estate

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By Giampietro

Le forzanti naturali in azione

Come visto negli articoli precedenti, le forzanti naturali possono avere effetti immediati e di gigantesche proporzioni sul clima terrestre, del tutto ininfluenti a lungo termine ma estremamente impattanti nel breve termine. Un esempio perfetto è quello che per molti anni è stato un mistero storico: l’anno senza estate del 1258.

ANNO SENZA ESTATE: Scienziati dello Smithsonian Institute  e della Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne hanno recentemente scoperto la causa di quello che le cronache medioevali già descrivevano come un anno senza estate, il 1258. Resoconti storici dettagliati descrivono l’estate del 1258 come inesistente, anzi incredibilmente fredda: i raccolti furono decimati dal gelo e dalle inondazioni dovute a pesanti piogge che funestarono l’intera stagione. Su questo concordano manoscritti di tutta Europa che, quindi, lasciano pensare che si trattò di un evento su vasta scala, quantomeno continentale. A tale devastazione non poté che seguire una grande carestia dovuta alla penuria di derrate alimentari che causò centinaia di migliaia di morti.

IMMANE ERUZIONE: Secondo gli scienziati, la causa scatenante di questa calamità climatica fu l’eruzione del vulcano Samalas, in Indonesia, che ebbe luogo tra maggio ed ottobre del 1257. Quest’eruzione fu di magnitudo otto volte superiore rispetto a quella della famigerata esplosione del Krakatau del 1883 e due volte quella del Tambora del 1815,che pure furono eruzioni potentissime e che, come abbiamo visto negli articoli precedenti, influirono sul clima mondiale. Fu in sostanza una eruzione di immani proporzioni che scagliò verso il cielo 40 km cubi di detriti e la nube vulcanica raggiunse un’altezza di 50 km nell’atmosfera. In questo modo le ceneri ebbero diffusione globale. Gli scienziati, infatti, ne hanno trovato traccia nei carotaggi glaciali sia nell’Artico che in Antartico, nonché in sedimenti su tutto il globo. Si tratta di una scoperta recente e che fa luce sulle cause di una carestia legata ad un evento climatico finora avvolto dal più fitto mistero e che, prove alla mano, interferì sul clima a livello planetario.

SERIE STORICHE: Ecco quindi che, con un altro tassello scientificamente provato che si va ad inserire nel quadro generale delle fluttuazioni climatiche repentine registrate nella storia, si comincia a delineare un quadro più chiaro delle cause scatenanti tali bruschi mutamenti del clima: l’anno senza estate del 1258 ha trovato la sua causa diretta, così come l’anno senza estate 1816 dovuto ad una serie ravvicinata di potentissime eruzioni, come visto negli articoli precedenti. Ricostruendo le serie storiche delle catastrofi vulcaniche si ricostruisce, quasi in parallelo, anche la storia climatica recente del pianeta.

LA FORZANTE PER ECCELLENZA: IL SOLE. Queste forzanti naturali appena descritte, come i vulcani, sono eventi bruschi e di breve durata, che influiscono sul clima globale per un breve periodo di tempo, massimo qualche anno. Ma la forzante che può determinare sconvolgimenti decisivi e profondi sul clima terrestre è senz’altro il sole ovvero il responsabile del 99% dell’energia presente sul pianeta. Alcuni subitanei ed importanti mutamenti del clima sono da imputare al nostro astro, come il famoso caso del minimo di Maunder che colpì la Terra agli inizi del ‘600. Ne parleremo diffusamente nei prossimi articoli.